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tra le vie Bellotti, Gustavo Modena, Pisacane e Poerio

 

Piazza quadrata di metri 50 denominata nel novembre 1893 a questi figli di un ammiraglio, ufficiali anch'essi in marina austriaca, i fratelli Emilio (nato a Venezia 1819) e Attilio (Venezia 1810), affiliati alla Giovine Italia, male informati sulle vere condizioni del movimento liberale in Calabria, disertarono dal loro vascello, con l'audace proposito di portare l'insurrezione in quelle provincie, di farsi che si estendesse nel Napoletano e al resto d'Italia. Da tempo essi tenevano una fitta corrispondenza con Mazzini, il quale, pur facile incoraggiatore di imprese estreme, li aveva sconsigliati di porre in esecuzione il loro piano. Ma i due coraggiosi fratelli imbaldanziti anche dalla voce di una prossima sollevazione nelle Puglie e nelle Calabrie, non desistettero da loro proposito e, con pochi compagni salparono da Corfù la notte del 13 giugno 1844. La sera del 16, approdarono alla spiaggia di Crotone, ignari dei luoghi, e si diressero verso i monti. Ma un certo Boccheciampe che era con loro, li precedette e avvisò le autorità di Crotone, che inviarono una squadra di gendarmi e di soldati contro il piccolo drappello. Dopo un breve scambio di fucilate, sopraffatti dal numero, i fratelli Bandiera e i loro compagni si arresero e furono condotti a Cosenza. Il governo austriaco non chiese l'estradizione dei disertori e lasciò mano libera al governo borbonico, il quale sottopose i fratelli e il loro compagni a un tribunale militare, che ne condannò dodici, compresi i fratelli, alla fucilazione, che avvenne il 25 luglio 1844 nel vallone di Rovito presso Cosenzara.

 

 

anno 2018

 

 

 

inizio '900