Stampa

da via Cantù a via Cordusio - zona: Cordusio


Fa parte di un gruppo di vecchie strade in cui si concentravano i laboratori degli artigiani che approntavano manufatti destinati per lo più all’uso bellico. In questa via avevano sede anche le botteghe degli armaioli, che erano riuniti in un’associazione, allora la più potente fra quelle artigiane. Le associazioni di mestieri raccoglievano fra i membri forti somme di denaro che servivano per aprire scuole, alberghi, talora ospedali, esclusivamente per i consoci. Fra i diritti dell’associato si deve ricordare il “diritto di strada”, secondo il quale non era permesso l’inserimento in una determinata via di mestieri che non fossero quelli stabiliti.

Dalle disavventure amorose della figlia di uno di questi armaioli, di nome LUCIA, abbandonata dall’amante e privata anche della figlia, prende spunto una bella filastrocca milanese:

“Tandarandan Lussia
sòtt’a quèll cassinòtt
ghe stà ona vèggia stria
che la fa ballà i pigòtt”.

Sembra infatti che la povera pazza si fosse ritirata in una casupola malridotta e ninnasse tutto il giorno una bambola (pigòtta in milanese) convinta che fosse la figlia.

 

 

 

 

anno 2016