(nr. 0337) da piazza Missori a via Larga - zona Missori
La via è dedicata al generale e conte nato a Guastalla nel 1864. Dopo aver partecipato alle guerre d'Africa (1888/89), dal 1910 al 1915 fu addetto militare a Vienna. Come Capo di stato Maggiore si distinse nella Prima Guerra mondiale; durante l'offensiva austriaca nel Trentino fu al comando della II^ Armata sulla Baisizza, e organizzò la difesa del Montello. Ministro della guerra nel 1919, fu poi nominato senatore e nel 1926 promosso generale di Corpo d'Armata. Morì a Roma nel 1936.
anno 2019 - con San Giovanni in Conca e Piazza Missori
anno 2016
anno 1960
anno 1960
anno 1959
anni '50
anno 1948
Veramente di questa via non ci sarebbe nulla da dire se non ci fosse il fatto che, su questa via, una volta ne esisteva un’altra il cui nome ha fatto versare negli anni fiumi di inchiostro, e non solo da parte dei letterati veri o presunti tali, ma anche da parte di semplici cittadini che protestavano presso le autorità. Si tratta della VIA del BOTTONUTO. Il nome sembra derivi dal latino “botinicum”, termine indicante un’opera idraulica atta a contenere delle acque. In effetti nei dintorni ci sono parecchie altre vie che ricordano l’acqua: Via Laghetto, Via Pantano, Via Postlaghetto e tutto questo per non far dimenticare che proprio qui era il Porto Laghetto di Milano.Anche prima che fosse scavato il Laghetto questa era una zona ricca di acque, infatti di qui passava il Seveso che, proprio prima dell’arrivo del Naviglio, formava appunto il Laghetto. Ma il Bottonuto non era certo famoso per l’acqua, tutt’altro! Era una zona poco raccomandabile della città, perché qui c’era una concentrazione particolarmente sostenuta di postriboli, case di piacere, osterie più o meno malfamate, bische e quant’altro. Basti pensare che il giornalista Paolo Valera, nel suo libro: “Sulle vie del Piacere”, ha così intitolato il capitolo dedicato a Milano: Quel bubbone slabbrato del Bottonuto.
Il Bottonuto è stato demolito in epoca fascista, con grande soddisfazione dei benpensanti. Chissà in quante osterie del Bottonuto ha suonato il MARCHIONN DI GAMB AVERT? Il Porta dice la sara del Battista. E chissà quante ne ha frequentate la TETTON? Tanto per limitarci a due personaggi del nostro Porta.
Girando di notte per queste viette non era assolutamente raro sentirsi così apostrofare dalla voce rauca di qualche megera nascosta in un portone: “el voeur ona bella tosa a bon mercaa?” . La fine della vicenda dipendeva dalla risposta che il passante dava alla domanda.