«BASÀ LA FACCIA AL VITTÒRI»,
baciare la faccia al Vittorio.
Il Vittorio di questo detto era il re effigiato sulle monete (Vittorio Emanule II e III); perciò il modo di dire indica, fin dal XIX secolo, il vizio dell'avarizia; un'avarizia così sordida da far baciare i soldi come fossero immagini sacre. Un'altra espressione comune associa l'effigie del re al denaro: «MÈTT VIA LA FACCIA DEL RE»; la quale non sta a rivelare amore per la numismatica, ma un senso fin troppo spiccato del risparmio.