Schisciadolz - Cabaret Milano Duemila

«OEHI, TÌ SCHISCIADOLZ…»,
Ehi, tu pestapiedi….


 

Questo termine di «SCHISCIADOLZ» è nato con i tram e gli altri mezzi pubblici di trasporto, nei quali la ressa e la necessità di scendere e salire alle fermate costringono i passeggeri a «passeggiare» sui piedi altrui.
E poiché i piedi delicati si chiamano piedi dolci, ecco spiegata l'espressione «SCHISCIADOLZ».
E, a proposito di SCHISCIÀ, c'è anche EL SCHISCIAMICHÈTT, lo schiacciamichette, gran mangiatore di pane, come il giovane colleggiale, il dozzianante, l'assistito dalle opere di carità, l'ospite della "distinta pensione-famiglia" al mare, insomma tutta gente che per antica tradizione mangia più pane che companatico.
E c'è anche chi «SCHISCIA L'OEUGG», come la sconosciuta signora che ti passa accanto, sussurrandoti: «Cosa fai, bello?... Sei libero?...»; e poi ti chiede il «centone».

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