Rebecchin - Cabaret Milano Duemila

«STOO IN CONTRADA DEL REBECCHIN», abito in contrada del Rebecchino.


 

Frase ancora in bocca a qualche vecchissimo milanese, per significare che abita in centro, dalle parti della Cattedrale. La contrada, abbattuta a metà del secolo XIX per far spazio all'odierna piazza del Duomo, si chiamava «DEL REBECCHINO», dall'omonimo albergo ivi situato. Questo strano nome gli era venuto (all'albergo) dal suo primo proprietario, persona facile alla contesa a parole e aspro nelle risposte. Così almeno racconta la tradizione popolare, la quale, questa volta, ha il conforto dell'etimologia. Infatti nel milanese spagnoleggiante del '600, uno che aveva il vizio di rimbeccare lo si chiamava un REBÈCO, vocabolo esistente tale e quale nello spagnolo del tempo, nel significato di aspro, burbero, ripiccoso.

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Si tramanda che in quell’isolato si trovasse l’osteria detta del “Rebecchino”, cioè del suonatore della “ribeca” o “rebecca”, strumento musicale ad arco, tipo viola.

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