Pan - Cabaret Milano Duemila

«POLENTA E PELLÀGRA HINN DÒ SORÈI», polenta e pellagra sono due sorelle.


Infatti fino al XIX secolo, quando l'alimentazione in Lombardia era prevalentemente fatta di granoturco, la malattia che martoriava i poveri era la pellagra, dovuta alla mancanza di vitamina PP in questa dieta. Solo più tardi sulle mense dei più, comparve il pane di frumento (almeno in parte) cosicché per molti anni i lombardi si nutrirono del così detto «PAN DE MÈJ», che non era un dolce come oggi, ma era fatto di farina di granoturco, di frumento e di miglio, il cereale che gli ha dato il nome. Dolce esso divenne più tardi, quando, scomparsa la farina di miglio e comparso lo zucchero «EL PAN DE MÈJ» divenne il simbolo del santo protettore dei «LATTEE»: San Giorgio, nella cui ricorrenza era costume, fino a metà del XX secolo, mangiarlo con la PANERA, panna, in scampagnate fuori porta. Un altro dolce rustico è il «PAN CON L'UGHÈTTA», detto anche «PAN TRAMVAI», perché l'uva secca ci sta così stipata come la gente sul tram nelle ore di punta. Esiste anche, ma non si usa più, «EL PAN CUCION», un impasto di mollica di pane e latte che si metteva come impiastro sui foruncoli delle dita. Infine, sempre a proposito di pane, un detto pieno di desolazione: «LA SPERANZA L'È EL PAN DI POVERITT». Ma ancora più tetro di questo ecco un altro detto: «TE CREDET DE VÈSS ON SCIOR DE VORÈ MANGIÀ EL PAN?», credi di essere un signore per voler mangiare il pane? È proprio vero che nella miseria non c'è mai fondo.

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