Magiostrèlla - Cabaret Milano Duemila

«LA MAGIOSTRÈLLA, FRÈSCA E BÈLLA, LA MAGIOSTRÈLLA», vecchio grido dei venditori ambulanti di fragole.


Oggi non lo si ode più nelle nostre città perché la fragola maturata al sole e ancora fresca di rugiada è stata bandita da tutto il territorio urbano lombardo da quelle belle scatoline a forma di cestino, ermeticamente chiuse con il cellophane, dentro le quali le fragole ci sono, ma acerbe, perché colte premature e messe in ibernazione alcuni anni avanti. Del resto questo non è un inconveniente grosso perché basta avere l'accortezza di accompagnarle con molto zucchero e affogarle in dolce sciroppo di fragole (artificiale) perché il sapore sembri quasi quello naturale. I dialetti lombardi la fragola la chiamano MAGIOSTRA perché essa fin dal tempo dei romani compare nelle città il mese di Maggio; e poiché il Maggio i romani lo chiamavano "majus", la fragola fu detta prima "majustula" (la maggiolina) e poi MAGIOSTRA. Ha la stessa origine latina anche la parola, prima solo lombarda e poi fattosi italiana, MAGGIOSTRINA; essa deriva infatti dall'usanza che avevano i venditori brianzoli di fragole di portare in capo il tipico cappello di paglia rigida, noto anche con il nome di «paglietta».

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