Fètt - Cabaret Milano Duemila

«E GIÒ 'STI FÈTT» e giù queste fette.


Si dice più o meno in tutta la Lombardia, quando uno continua a parlare e a raccontarle troppo grosse. Qui FÈTT non ha nulla a che fare con l'italiano «fette», anche se è parola di nobile lignaggio, avendo origine latina. È, infatti, la trasformazione di "ficta", che nella lingua di Roma significava quantità abbondante. Ecco spiegato perché per chi le sballa grosse i dialetti lombardi hanno coniato la frase: «GIÒ 'STI FÈTT!».
Se invece sentiamo dire: «DAGHEN ONA FÈTTA», dagliene una fetta, nel significato di svignarsela, allora non si tratta più del vocabolo latino, ma di una parola dell'alto tedesco e precisamente di "fettan", che vuol dire andarsene via a piedi, fuggire di corsa. Infatti "fettan" è un verbo fabbricato dal sostantivo, sempre alto tedesco, "fett", che significa appunto piedi. Ed è pensando a questi piedi tedeschi che noi milanesi di una bella ragazza che ha di pianta un bel quarantatre diciamo: «SARÀ ONA BÈLLA TOSA, MA… CHE FÈTT!...», che piedi!

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